Il gap informatico e l’assenza di adeguamento tecnologico

Dal Big Bang ad oggi? No, ormai le rivoluzioni avvengono all’ordine del giorno. Tant’è che nel guardare indietro ci accorgiamo che nell’arco di pochissimi anni l’intero scenario globale è mutato da render irriconoscibile il mondo di “ieri”. Eppure la maggior parte di noi non è pronto a vivere in questa epoca. Continua a sprecare risorse. Le quali, grazie ad un adeguato supporto informatico, frutterebbero meglio e di più. I più grandi tra i Paesi avanzati stanno già ottenendo benefici dall’adeguamento tecnologico. Mentre in Italia stiamo ancora aspettando che ci montino le rotelle e ci spingano la bicicletta. Ma se gli enti con cui abbiamo a che fare nel quotidiano si evolvessero saremmo costretti anche noi ad andare al passo con i tempi, senza ma e senza sè.

Le Pubbliche Amministrazioni

Per farci un’idea della situazione delle PA in Italia basta entrare in qualsiasi ufficio pubblico ed imbattersi nelle tonnellate di carta stampata. Casi archiviati, decine di fogli da firmare per una sola pratica e l’obbligo di pagare ancora alcune tasse solo attraverso apposito bollettino presso gli uffici di riferimento. Questa è solo la punta dell’iceberg della carenza digitale che porta ad uno spreco di tempo e denaro a cui dovremmo porre rimedio al più presto: poco tempo fa ci provarono con l’Hack.developers, che avrebbe potuto cambiare le sorti del Paese ma, nonostante l’intento onorevole di favorire l’adeguamento tecnologico, non ha portato ancora a nulla. A breve ci si riproverà col ForumPA 2018 di Roma, incentrato sul come raggiungere gli obiettivi dell’ONU con l’innovazione tecnologica. Ma come possiamo puntare a mire internazionali se nella maggior parte dei casi all’interno delle Pubbliche Amministrazioni scarseggiano gli strumenti necessari allo svolgimento del lavoro di routine secondo metodi moderni? Da un paio d’anni si parla anche di un ipotetico “voto elettronico”, ma per il momento è pura utopia!

Il servizio sanitario nazionale

Tra i servizi indispensabili per il cittadino rientrano anche quelli legati alla salute. Anche in questo caso, è indispensabile  l’adeguamento tecnologico. Il risparmio che produrrebbe la digitalizzazione si vedrebbe sin da subito. Portando un netto risparmio economico all’intero sistema e in termini di tempo e salute stessa a tutti gli utenti. I big dell’hi-tech hanno capito che il mondo va verso la direzione del “self check” e hanno cominciato a sviluppare app e dispositivi per il monitoraggio di valori e parametri vitali e per il mantenimento in archivio di tutti i dati personali relativi la salute. Tutti i progetti, però, sono ancora in fase di svilupp. Il problema più grande è assicurare la totale sicurezza dei dati sensibili ed evitarne la diffusione al di fuori di chi dovrebbe farne buon uso. Nell’attesa si potrebbe cominciare a digitalizzare quanto più possibile e consentire comodità come ricette elettroniche, prenotazioni online e la più banale consultazione sul web degli orari per le visite mediche.

L’impresa 4.0

Per quanto riguarda le imprese c’è da fare la distinzione tra le grandi potenze nazionali e le PMI. Nel primo caso l’adeguamento tecnologico è già avviato (seppur lento), mentre nel secondo caso si fa fatica anche solo ad immaginarlo come potenziale risorsa. In realtà qui non si parla soltanto di riduzione di costi e aumento di profitti attraverso la commutazione in Impresa 4.0, ma di estinzione se non ci si adatta al cambiamento. Uno dei grandi limiti delle piccole aziende italiane è l’insufficienza economica per affrontare tale investimento, a cui lo Stato ha tentato di porre rimedio a modo suo, ma un elemento che non va sottovalutato è soprattutto la disinformazione.

In quest’ultimo caso si tende ad adagiarsi sugli allori ed autoconvincersi che il proprio settore non ha bisogno del supporto informatico per sopravvivere, e l’inevitabile conseguenza è ottenere l’esatto opposto.

Ma dove vai se la banana non ce l’hai

L’Italia rientra tra gli Stati europei più sviluppati, ma ben poco ha da spartire con le potenze più evolute come la Germania. Purtroppo siamo ancora troppo affezionati al cartaceo e non riusciamo a capire l’importanza dell’adeguamento tecnologico in ogni ambito lavorativo e privato. Le cartelle cliniche digitali e i referti medici su cd sono arrivati da poco, lo Stato ha dovuto costringere le PA ad utilizzare portali online (come il MePA e il sito del MIUR) e la maggior parte della sensibilizzazione sul tema viene fatta da privati, come noi della KuboWeb.

In casi così gravi è indispensabile anzitutto la formazione del personale poi l’adeguamento di software e dispositivi, che faciliterebbero i lavoratori stessi e tutti i fruitori/clienti.