Pensavi che gli hacker prendessero di mira solo le grandi organizzazioni, i Governi o i big del web? Purtroppo dovrai ricrederti, perché negli anni si sono fatti più scaltri e lavorano molto di più, puntando anche su piccole aziende o privati.
Paura, eh?!
Hacker nel 2022
Di certo avrai sentito i recenti accadimenti informatici che hanno mosso preoccupazioni a livello internazionale. Gli hacker, forse spinti dal subbuglio socio-politico e dai disagi economici, hanno intensificato i loro colpi, puntando sia in alto che in basso. Qualora te lo fossi perso (come è giusto che sia, avrai di meglio da fare…), con questo articolo tenteremo di spiegarci meglio. Sorvoliamo sulle questioni diplomatiche legate a sanità e guerra, e passiamo ai fatti concreti che hanno dato conferma del fatto che nessun sistema è inviolabile e chiunque deve tutelarsi dai pericoli del web, anche chi non ha un impero da difendere.
Le aziende hackerate
I “pirati informatici” hanno iniziato presto, quasi in sordina, con enti importanti che gestiscono anche dati sensibili di migliaia di utenti, per poi arrivare ad un boom di attacchi che non ha risparmiato nessun settore. Tra i nomi più noti colpiti (fino ad ora) troviamo: Tesla, Uber, Eni, Ferrovie dello stato, alcune banche, ASL territoriali e l’Agenzia delle Entrate (che, però, ha smentito). L’obiettivo degli hacker non è sempre il rubare dati, ma potrebbe essere anche solo creare subbuglio e mettere in difficoltà chi deve gestire, catalogare e mettere in sicurezza informazioni sensibili. Non facendo parte di loro, e non conoscendone nessuno, non sappiamo cosa li spinge a farlo, ma comprendiamo appieno quanto sia indispensabile la cyber security.
Anche i privati nel mirino degli hacker
Appunto, non sempre gli hacker puntano a rubare dati bancari e carte di credito per fare colpi all’Arsenio Lupin; spesso lo fanno per mero sollazzo personale. Infatti, sono aumentati notevolmente anche gli attacchi a privati o piccole imprese. Anche a noi è capitato di incappare in siti web di nostri clienti hackerati e bloccati: ebbene si, nessuno è immune (sigh!). Ma noi sappiamo come intervenire e risolvere nell’immediato il problema, cosa che abbiamo fatto con ognuno di loro. Quel che non possiamo fare, seppur efficienti supereroi, è scoprire chi è stato il responsabile e quale motivo lo abbia spinto a prender di mira un’umile ed onesta PMI.
Per i miracoli ci stiamo attrezzando, ve lo giuriamo.
Le nuove frontiere degli attacchi informatici
Avevamo già trattato l’argomento hacker, ma più si estende l’universo del web, più viene popolato e più diventa un tema attuale e complicato. Sempre più persone spostano la propria attività sul web e creano account personali in siti di shopping online o social network. Infatti, le informazioni più recenti sui furbetti del web li vede interessati a “bucare” account Meta: tra tutti, il più attraente è Facebook, seguito dalle altre piattaforme similari. Quindi, confermiamo che non tutti gli hacker sono interessati a grandi colpi di stato o ad incrementare il proprio conto in banca.
Se prima non avevi paura, ora forse un pochino ti sta venendo, vero?! Dai un’occhiata anche all’analisi approfondita di CrowdStrike.
Sii più furbo degli hacker
Non esistono scuole di formazione per hacker né sistemi standardizzati di intervento, in quanto ognuno di essi agisce in modo differente, seguendo obiettivi, target e finalità difficili da individuare. Quello che li stuzzica è la disattenzione degli utenti e l’elevata vulnerabilità di molti sistemi informatici, dovuta alla scarsa (o assente) manutenzione che li rende oltremodo obsoleti.
Per evitare il furto d’identità o del proprio sito web bastano delle piccole accortezze e, soprattutto, investire in cyber security.
Che dici, iniziamo subito?