Consigli SEO utili per qualsiasi sito

La SEO è una disciplina che evolve di continuo, ma ci sono buone pratiche che valgono sempre, a prescindere dal tipo di sito web. Che tu abbia un e-commerce, un blog o un sito vetrina, questi consigli ti aiuteranno a migliorare la visibilità su Google e a offrire un’esperienza migliore ai tuoi visitatori. In questo articolo troverai una panoramica chiara con esempi pratici per applicare subito le strategie SEO di base.

1. Scegliere le parole chiave giuste

Le parole chiave sono il punto di partenza di ogni strategia SEO. Non basta chiedersi “quali parole descrivono il mio sito”, ma piuttosto “come le persone cercano quello che offro”. Spesso chi non è esperto tende a scegliere termini troppo generici oppure a ripetere sempre la stessa parola, senza pensare alle varianti.

Il segreto è mettersi nei panni dell’utente e immaginare le sue ricerche reali.

Esempi pratici:

  • Se hai un e-commerce di articoli sportivi, la parola chiave “scarpe” è troppo ampia e competitiva. Molto meglio puntare su frasi come “scarpe da running uomo ammortizzate” o “scarpe palestra donna leggere”.

  • Se gestisci un ristorante, invece di posizionarti solo per “ristorante Roma”, puoi intercettare ricerche più mirate come “ristorante di pesce a Roma centro” o “ristorante per celiaci Roma Trastevere”.

  • Se offri servizi di consulenza, “consulente marketing” è troppo generale. Puoi lavorare su keyword più specifiche come “consulente marketing digitale per piccole imprese” o “consulente SEO a Milano”.

  • Se hai un negozio di abbigliamento, invece di “vestiti donna”, più efficace “abiti eleganti da cerimonia donna taglie comode” o “giacche uomo invernali impermeabili”.

  • Se vendi complementi d’arredo per case, la parola chiave “arredamento casa” è troppo generica, mentre “idee arredamento soggiorno piccolo moderno” o “lampade da tavolo stile industriale” sono ricerche specifiche che intercettano esigenze concrete

Questi esempi mostrano la differenza tra keyword generiche (molto cercate ma poco efficaci) e keyword specifiche, chiamate anche long tail, che hanno meno ricerche ma portano un pubblico molto più interessato.

Un buon esercizio è aprire Google, iniziare a digitare una parola e osservare i suggerimenti automatici. Sono proprio le ricerche che gli utenti fanno più spesso. In questo modo hai spunti reali da trasformare in contenuti per il tuo sito.

2. Scrivere contenuti chiari e utili

Google non premia i testi lunghi solo perché sono lunghi. Premia i contenuti che rispondono in modo chiaro e completo alle domande degli utenti.

Esempio:

Se hai un sito di arredamento, invece di scrivere un articolo generico come “Come arredare casa”, meglio concentrarsi su un tema specifico come “Come arredare un soggiorno piccolo per renderlo più luminoso”. Così intercetti una ricerca precisa e offri soluzioni pratiche a chi ha quel problema.

    Usa titoli e sottotitoli per ordinare il testo, inserisci esempi concreti e non dimenticare che scrivi per persone reali, non per i motori di ricerca.

    3. Curare i meta tag

    I meta tag sono brevi testi che non compaiono all’interno del sito, ma nei risultati di ricerca di Google. Sono il titolo (meta title) e la descrizione (meta description) che gli utenti vedono prima di cliccare sul tuo sito.

    Il meta title dovrebbe contenere la parola chiave principale e spiegare subito di cosa tratta la pagina. La meta description, invece, completa il titolo e descrive in poche frasi perché l’utente dovrebbe visitare proprio quella pagina.

    Esempio di meta title (pagina istituzionale):

    • Errato: “Home – Azienda Rossi”
    • Consigliato: “Azienda Rossi | Serramenti in alluminio su misura a Milano”

    Esempio di meta description (pagina istituzionale):

    • Errata: “Benvenuti sul nostro sito. Qui troverete tante informazioni e prodotti.”
    • Consigliata: “Serramenti in alluminio su misura a Milano. Azienda Rossi offre finestre, porte e infissi personalizzati con installazione professionale.”

    Esempio di meta tag (scheda prodotto e-commerce):

    • Meta title errato: “Scarpe modello 12345”
    • Meta title consigliato: “Scarpe da running uomo Nike Air nere – leggerezza e ammortizzazione”
    • Meta description errata: “Scarpe disponibili in varie misure e colori. Ottima qualità.”
    • Meta description consigliata: “Scarpe da running uomo Nike Air nere con suola ammortizzata. Perfette per corsa e palestra, disponibili in tutte le taglie.”

    Come si nota, le versioni consigliate non sono generiche, ma descrivono chiaramente il prodotto, includono la parola chiave e aggiungono dettagli utili che aiutano l’utente a scegliere di cliccare proprio su quel risultato.

    4. Ottimizzare immagini e media

    Le immagini sono spesso sottovalutate nella SEO, perché si pensa che servano solo a rendere più bello un sito. In realtà hanno un impatto importante sia sul posizionamento sia sull’esperienza utente. Google non può “vedere” un’immagine, ma può leggerne il nome del file e il testo alternativo (alt tag). Questi elementi aiutano a capire di cosa si tratta e migliorano la visibilità anche nelle ricerche per immagini.

    Un altro aspetto fondamentale è il peso dei file. Immagini troppo pesanti rallentano il sito, peggiorano l’esperienza di navigazione e possono portare a una penalizzazione.

    Esempio:

    Invece di caricare una foto con il nome “IMG_1234.jpg”, rinominala “scarpe-running-nike-air-donna.jpg”. Poi compila l’attributo alt con un testo descrittivo come “Scarpe da running Nike Air donna colore nero”. Questo aumenta le possibilità che l’immagine venga trovata e al tempo stesso mantiene il sito veloce.

      5. Velocità e usabilità del sito

      Un sito lento non solo penalizza il posizionamento, ma soprattutto scoraggia gli utenti che spesso lo abbandonano dopo pochi secondi. Per ridurre i tempi di caricamento conviene comprimere le immagini, utilizzare sistemi di cache e scegliere un hosting affidabile.

      Oltre alla velocità, è essenziale che il sito sia facile da navigare e adattabile a qualsiasi dispositivo. Oggi gran parte delle ricerche arriva da smartphone e tablet, quindi un design responsive non è più un optional, ma una necessità.

      6. Creare una struttura chiara e link interni utili

      La struttura di un sito è come una mappa: se è ordinata, sia gli utenti sia i motori di ricerca capiscono subito dove andare. È utile collegare le pagine tra loro con link interni, per esempio inserendo articoli o prodotti correlati. Questo rende la navigazione più intuitiva e distribuisce meglio l’autorevolezza delle pagine all’interno del sito.

      Un sito ben strutturato non solo aiuta Google a posizionare meglio i contenuti, ma migliora anche l’esperienza degli utenti, che riescono a trovare facilmente quello che cercano.

      Conclusione e approfondimenti

      Questi consigli rappresentano la base della SEO e sono validi per qualsiasi tipo di sito. Applicarli con costanza significa costruire una presenza online più solida, capace di attirare utenti realmente interessati.

      Ogni piattaforma, però, ha le sue particolarità. Per questo abbiamo preparato due articoli di approfondimento:

      • se utilizzi PrestaShop, scopri come ottimizzare schede prodotto e struttura del tuo e-commerce;

      • se lavori con WordPress, leggi la guida su Yoast SEO e SEO by Squirrly, due plugin che semplificano molto il lavoro di ottimizzazione.

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