Non ci stiamo inventando niente, non lo abbiamo appreso all’università della strada, bensì la psicologia dei colori esiste davvero ed è applicabile ad ogni ambito di marketing. Pensavi che le pagine web e le applicazioni venissero colorate “a sentimento” del grafico? E invece no, a tutto c’è una spiegazione. Così come per la punteggiatura, anche la scelta cromatica ha dei principi da seguire per comunicare al meglio e con chiunque.

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La scienza dei colori

A differenza delle parole, i colori sono poliglotti e vengono interpretati in egual modo dal cervello umano di individui di diverse nazionalità. Alla base c’è l’assonanza ad un’azione, ad uno stato d’animo, ad un’emozione. Infatti, i loghi aziendali hanno identici colori anche se i prodotti e servizi offerti vengono utilizzati in parti del mondo differenti. Questo discorso è valido sia per aziende che operano nel fisico, sia per aziende che operano solo nel digitale; per cui si può dire che brand, packaging, grafica web e materiale visivo in genere seguono una stessa linea cromatica ben definita. Prova a pensarci, anche alle insegne delle attività in franchising o alla cartellonistica, hanno tutte qualcosa in comune e non è un caso.

Lupo mangia frutta: color colore…

Prendiamo ad esempio il gioco che facevamo da piccoli e veniamo al dunque, così ci facciamo anche una breve autoanalisi delle nostre preferenze personali.
Rosso: il colore più d’impatto, quello che aumenta l’attenzione nell’immediato, in quanto richiamo di eccitazione; associato al pericolo, all’amore, all’iperattività giovanile.
-> Main brand: Netflix, Coca Cola, Canon, Lego, Kellogg’s
Giallo: è quello più amato dai piccoli, in quanto associato ad allegria e creatività; un po’ come il sole, cattura l’attenzione stimolando curiosità nei confronti dell’oggetto “illuminato”.
-> Main brand: Chupa Chups, McDonald’s, Ikea, National Geographic
Arancione: come gli altri colori caldi, richiama l’attenzione, ma stimolando azione e dinamismo, come un amico che ci invoglia a fare qualcosa di elettrizzante.
-> Main brand: Fanta, Amazon, Harley Davidson, VLC
Blu: in egual modo del cielo terso, trasmette un senso di calma e di serenità nell’osservarlo, ma è evocativo anche del fresco, dell’intelligenza e della fiducia.
-> Main brand: Facebook, IMB, Samsung, WordPress, Nasa
Verde: un inevitabile collegamento alla natura, all’armonia ed a tutto quello che è sano, fa pensare alla vita ed alla speranza di qualcosa di migliore.
-> Main brand: Spotify, Starbucks, Land Rover, Heineken, Android
Rosa e viola: privilegiati dal sesso femminile, tramettono tenerezza e fanno sentire protetti, ma stimolano anche l’inventiva in quanto tra i colori più vivaci.
-> Main brand: Barbie, Yahoo!, LG, Twitch
Bianco e nero: per forza di cose vengono usati insieme, facendo risaltare l’un l’altro tramite il contrasto. Trasmettono forza, eleganza, lusso e formalità, ma anche indiscussa qualità e serietà.
-> Main brand: Apple, Wikipedia, WWF, Chanel, Nike
Multicolor: ebbene si, esistono loghi e comunicazioni multicolore, nati ancor prima del Pride, che trasmettono inclusività ed informalità. Proprio come un arcobaleno, aprono le porte ad un mondo senza confini.
-> Main brand: Google, eBay, Microsoft, NBC, Fruit of the loom

 

 

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Il marketing cromatico

Ora che abbiamo la nostra tavolozza, non ci rimane che prendere il pennello ed intingerlo dove preferiamo. Il colore utilizzato dipende da quel che si vuole comunicare ed ottenere. Ciò significa che la scelta può avvenire in base alla mission aziendale, al prodotto che si vuole vendere, al servizio che si vuole offrire, all’evento che si vuol sponsorizzare e così via. Quindi, anche nel caso in cui alcuni di questi elementi si accavallano, va tenuto in considerazione quello a cui si vuol dare maggior rilievo. E no, non vale dire “li uso tutti così non sbaglio”, perché, come detto sopra, anche il multicolor ha un suo significato e rischiamo di sbagliare sia target che messaggio da veicolare.

Sei tu a volerlo, o è il colore a dirtelo?

Quando siamo spinti a premere un pulsante, a cliccare su un link, ad aprire una confezione, a scegliere un brand, non pensiamo al motivo per cui questa azione ci viene spontanea. Però adesso sai che una buona parte della nostra “spontaneità” è dettata dal colore dell’oggetto o del testo visualizzato. Dunque, è ben comprensibile il motivo per cui gli esperti di marketing sfruttino al meglio questa potente arma.
Ma, se da un lato c’è il desiderio di esaltare il messaggio che vuoi veicolare, dall’altro c’è l’aspetto evocativo del singolo utente che non va sottovalutato. Infatti, la scelta non deve esser mai fine a se stessa, ma andrebbe contestualizzata. Per fare un esempio banale: i sun center utilizzano i colori caldi che rispecchiano al meglio la loro attività e sarebbe errato usare un azzurro che, seppur richiama fiducia e serenità, è associato a fresco e candore.

 

Un’ardua scelta

Guardando la luce, scomposta tramite prisma, che ci ha mostrato un fondamento del marketing, non puoi chiudere gli occhi e continuare a fare scelte comunicative basandoti sui tuoi gusti personali. È arrivato il momento di rimboccarti le maniche e fare un piano aziendale che includa anche la scelta del colore.
Serve una mano? Il nostro esperto grafico non vede l’ora di prendere i suoi pennelli, più o meno simbolici. Dicci cosa vuoi comunicare, e insieme sceglieremo la tinta migliore per farlo!